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TOKYO 1964

SPORT'S HISTORY
La prima volta olimpica di Tokyo fu nel 1964, ma la capitale del Sol Levante era da tempo in lista d'attesa per organizzare i Giochi Olimpici. Infatti era già stata scelta per il 1940, ma nel 1938 il governo aveva dovuto rinunciare per la pressione internazionale seguita all'invasione della Cina da parte dell'esercito giapponese. La scelta per il 1964 avvenne nel congresso del CIO tenuto in Germania, a Monaco, nel 1955: Tokyo sconfisse Detroit, Vienna e Bruxelles. Agli albori degli anni Sessanta la grande stampa occidentale aveva scoperto il Giappone e aveva compreso che il fascino di quel paese non era più legato all'immagine dei samurai e delle geishe ma dipendeva ora dalla forte ripresa economica, da uno strepitoso boom industriale e dalla proposta al mondo, anzi dall'imposizione, di Tokyo come megalopoli del Duemila. Quella di Tokyo 1964 fu una bellissima edizione dei Giochi ma senza quell’entusiasmo che quattro anni prima si era vissuto a Roma. Si racconta che gli stadi erano affollati da studenti precettati e impegnati in cori esaltanti le capacità dello sport di affratellare i popoli, ed il pubblico, molto caloroso, era del tutto incompetente ed applaudiva a comando senza davvero vivere le gare più belle. In Giappone furono invece superbi gli impianti olimpici ‒ su tutti la piscina ‒ progettati da maestri dell'architettura che da allora furono molto richiesti in Occidente proprio per l'impiantistica sportiva. L'edizione del 1964 fu segnata anche dalla prima trasmissione televisiva in mondovisione. Toccante fu la scelta dell’ultimo tedoforo cui toccò l’onore di accendere il braciere olimpico: Yoshinori Sakai, un ragazzo nato a Hiroshima il 6 agosto 1945, un'ora dopo lo scoppio della prima terribile bomba atomica da parte degli Stati Uniti. Il personaggio dei Giochi fu il nuotatore statunitense Arthur Schollander, che vinse quattro medaglie d'oro (stile libero 100, 400 m, staffetta 4x100 m e la staffetta 4x200 m). In questa edizione quattro furono le nazioni imbattibili (USA, URSS, Germania Ovest ed Est insieme con spietate selezioni interne, e Giappone) e per l'Italia finire al quinto posto fu un gran risultato. L'etiope Abebe Bikila vinse nuovamente (non più a piedi nudi) la maratona, sensazionalmente conquistata già quattro anni prima a Roma, dimostrando ormai una sicurezza assoluta nei propri mezzi. Cominciati con qualche inquietudine per complicazioni politiche dell'ultima ora, i Giochi di Tokyo si conclusero con l'idea di un mondo 'pacificato' dallo sport. Gli atleti presenti a Tokyo furono 5.151 (678 donne), quasi 150 meno che a Roma. Salì tuttavia a 93 il numero dei paesi partecipanti, soprattutto a causa della decolonizzazione in Africa; debuttarono Algeria, Camerun, Madagascar, Niger e Tanzania. Ma il comitato olimpico decretò anche l'esclusione dell'Indonesia e soprattutto quella del Sud Africa, che sarebbe rimasta in vigore sino ai Giochi di Barcellona del 1992. La politica di discriminazione razziale attuata dal regime di Pretoria era talmente intollerabile che il CIO, di solito molto cauto, non poté esimersi dall'adottare il drastico provvedimento. Non parteciparono ai Giochi di Tokyo per protesta la Corea del Nord e la Cina (a causa dell'annosa questione di Formosa). Mancavano soltanto l'Indonesia e la Corea del Nord a causa di impedimenti diplomatici conseguenti alla squalifica di alcuni loro sportivi nel nuoto e nell'atletica leggera. Complessivamente furono presenti 20 nazioni africane fra cui lo Zambia: per questo paese il primo giorno di indipendenza coincise con l'inizio dei Giochi di Tokyo, il 10 ottobre, e i suoi atleti furono i più festosi di tutti durante la sfilata inaugurale, che trasformarono in uno spettacolo di folklore africano. L'altissimo livello degli impianti e l'ottima organizzazione permisero agli atleti di esprimere tutto il loro potenziale e infatti i grandi risultati non mancarono. Le gare di atletica furono disputate per la prima volta su una pista a otto corsie, e l'adozione del cronometraggio elettrico divenne ufficiale, anche se per qualche oscuro motivo si decise di approssimare in ogni caso i tempi al decimo di secondo (pratica che sarebbe continuata anche nella successiva edizione delle Olimpiadi). Le Olimpiadi di Tokyo si conclusero il 24 ottobre con una cerimonia che a un certo punto sfuggì di mano agli organizzatori e ai dirigenti del CIO: a dispetto dell'etichetta gli atleti ruppero gli schieramenti per nazioni e cominciarono a cantare e ballare tra loro e con gli spettatori. Al di là di questo finale festoso e informale, i Giochi avevano probabilmente segnato un passaggio irreversibile da un passato romantico a un avvenire scientifico e tecnologico, sia nei metodi di preparazione degli atleti sia nel modo di proporsi dell'evento nel suo complesso. Non a caso per la prima volta le immagini dei Giochi erano state diffuse in diretta televisiva in tutto il mondo, grazie al satellite americano Sincom III e, altra novità assoluta, un grande computer aveva fornito in tempo reale dati, raffronti, statistiche.

IL MEDAGLIERE AZZURRO
Alle Olimpiadi di Tokyo 1964 l’Italia è arrivata quinta nel medagliere conquistando ventisette medaglie: dieci d’oro, dieci d’argento e sette di bronzo. Otto di queste medaglie sono state vinte nel ciclismo dove gli azzurri hanno collezionato tre ori e cinque argenti (e quindi chiudendo in testa il medagliere di questa disciplina), mentre due ori e tre bronzi sono stati vinti nel pugilato
I vincitori delle 10 medaglie d'oro
Atletica Leggera, Abdon Pamich nella 50 km di Marcia
Ciclismo su strada, Mario Zanin nella Prova in linea
Ciclismo su pista, Giovanni Pettenella, nella Velocità Individuale
Ciclismo su pista, Angelo Damiano e Sergio Bianchetto, nella Velocità Tandem
Equitazione, Mauro Checcoli, nel  Individuale
Equitazione, Mauro Checcoli - Paolo Angioni - Giuseppe Ravano - Alessandro Argento, nel Concorso Completo a Squadre
Ginnastica, Franco Menichelli, nel Corpo Libero Maschile
Pugilato, Franco Atzori, nella Categoria Pesi Mosca
Pugilato, Cosimo Pinto, nella Categoria pesi Medio-Massimi
Tiro, Ennio Mattarelli, nella Fossa Olimpica
I vincitori delle 10 medaglie d'argento
Canottaggio, Renato Bosatta, Emilio Trivini, Giuseppe Galante, Franco De Pedrina, Giovanni Spinola (timoniere) , nel "Quattro con" maschile
Ciclismo su strada, Severino Andreoli, Luciano Dalla Bona, Pietro Guerra, Ferruccio Manza), nella 100 km cronometro a squadre
Ciclismo su pista, Sergio Bianchetto, nella Velocità Individuale
Ciclismo su pista, Giovanni Pettenella,  nel KM a cronometro
Ciclismo su pista, Giorgio Ursi,  nell'Inseguimento individuale
Ciclismo su pista, Luigi Roncaglia, Cencio Mantovani, Carlo Rancati, Franco Testa, nell'Inseguimento a squadre
Ginnastica, Franco Menichelli, negli Anelli
Scherma, Giovanni Battista Breda,Giuseppe Delfino, Gianfranco Paolucci, Alberto Pellegrino, Gianluigi Saccaro, nella Spada a squadre maschile
Scherma, Giampaolo Calanchini, Wladimiro Calarese, Pierluigi Chicca, Mario Ravagnan, Cesare Salvadori, nella Sciabola a squadre maschile
Tuffi, Klaus Di Biasi, nella Piattaforma 10 metri maschile
I vincitori delle 7 medaglie di bronzo
Atletica Leggera, Salvatore Morale,  nei 400 mt ad ostacoli
Equitazione, Piero D'Inzeo, Raimondo D'Inzeo, Graziano Mancinelli, nel Salto ad ostacoli a squadre
Ginnastica, Franco Menichelli, nella Parallele Simmetriche
Pugilato, Silvano Bertini, nei Pesi Welter
Pugilato, Franco Valle,  nei Pesi Medi
Pugilato, Giuseppe Ros,  nei Pesi Massimi
Scherma, Antonella Ragno, nel Fioretto Individuale femminile

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